Perchè la tristezza è utile?
“I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.” Hermann Hesse
La tristezza è un'emozione universale che fa parte dell'ampio spettro delle esperienze umane. È una sensazione complessa che può manifestarsi con varie intensità e diverse sfumature, influenzando il nostro stato emotivo, cognitivo e comportamentale. Può essere descritta da chi la prova come caratterizzata da sentimenti di disagio, malinconia, perdita o solitudine. È spesso accompagnata da una sensazione di vuoto interiore e può manifestarsi attraverso sintomi fisici come affaticamento, pianto, mancanza di appetito e difficoltà di concentrazione. La tristezza può essere scatenata da una vasta gamma di eventi, tra cui la perdita di una persona cara, la delusione, il fallimento o la solitudine; la proviamo davanti a tutto ciò che è irreversibile quando perdiamo qualcuno o qualcosa e non possiamo fare nulla per riaverli indietro.
Nonostante possa sembrare una emozione negativa da evitare la tristezza svolge importanti funzioni evolutive che favoriscono l'adattamento e la sopravvivenza. Secondo la teoria evoluzionistica può svolgere diverse funzioni benefiche:
- può fungere da segnale per indicare una perdita o una separazione significativa, preparando l'individuo a elaborare il lutto e ad adattarsi alla nuova realtà senza la persona o l'oggetto perduto;
- può favorire la ricerca di supporto sociale da parte degli altri, incoraggiando la condivisione delle proprie emozioni e il consolidamento dei legami interpersonali;
- può spingere l'individuo a riflettere sulle proprie esperienze, valori e obiettivi, facilitando così il processo di apprendimento e crescita personale;
- può motivare l'individuo a valutare le proprie prestazioni, identificare eventuali errori e pianificare strategie per affrontare sfide future in modo più efficace.
Riuscire a tollerare la sensazione di tristezza, saperla gestire in modo sano può favorire il benessere psicologico e l'adattamento alle sfide della vita: questa emozione ha una funzione indispensabile nel rallentare le attività corporee di fronte agli eventi attivanti, come se chiudessimo il nostro corpo e le sue necessità in un guscio, come se si attuasse un ritiro dal mondo circostante e dagli eventi che hanno provocato la reazione a scopo difensivo e protettivo. Questo consente di avere un tempo più dilatato per osservare con maggiore attenzione il problema e rispondere alla situazione in maniera adeguata. Per esempio può succedere che di fronte a un problema che abbiamo sul lavoro torniamo a casa dopo una giornata problematica e ci chiudiamo in noi stessi limitando le nostre azioni allo stretto necessario. Ma il giorno dopo al risveglio affrontiamo la giornata con nuove forze, come se il periodo di inattività e raccoglimento fosse servito per ricostruire le nostre energie sia fisiche che cognitive necessarie alla risoluzione della problematica che ha causato la nostra tristezza.
Oggi c'è una repulsione per la tristezza, e il ricorso ai farmaci per mandare via i brutti pensieri è un comportamento molto diffuso, ma il dolore è parte della nostra crescita e attraverso esso maturiamo, la nostra capacità di sopravvivere alle situazioni avverse restando nelle emozioni ci arricchisce e ci rende umani. La tristezza è una parte importante della nostra vita, è il percorso durante il quale raduniamo le forze per adattarci a una nuova versione di noi stessi dopo che abbiamo subito una perdita. Sapere riconoscere, tollerare e percepire tristezza è un’occasione preziosa, riuscire a stare in quella dimensione diventa una risorsa per elaborare gli eventi di perdita traumatica che la vita può mettere sul nostro cammino e ci permette anche di andare oltre: è dalla mancanza che nasce il bisogno e il desiderio e la necessità di qualcosa di nuovo.
Sebbene la tristezza abbia tutte queste funzioni evolutive e di elaborazione degli avvenimenti avversi importanti, in un'eccessiva e prolungata esposizione a tali eventi questa emozione, provata a lungo e in modo intenso, può avere conseguenze negative sul benessere psicologico perchè può assumere dei connotati cronici. La depressione è un disturbo caratterizzato da tristezza persistente, perdita di interesse e piacere, disturbi del sonno e dell'appetito, ed è una delle principali condizioni psicologiche associate alla tristezza cronica. E' importante distinguere tra tristezza normale e depressione clinica, cercando l'aiuto di un professionista quando lo stato di malessere interferisce significativamente con le attività quotidiane e il funzionamento sociale.